Chi giunge a Roma con il treno che arriva a Stazione Termini, nei suoi primi spostamenti – molto probabilmente – vedrà come primo monumento la maestosa Fontana delle Naiadi che si trova a Piazza della Repubblica, proprio vicino a Termini, se poi si ha la fortuna di alloggiare in un hotel in Via Nazionale a Roma, sicuramente non potrà fare a meno di notare la grande fontana di Piazza Esedra o della Repubblica che si colloca quasi all’ingresso di una delle arterie più vivaci e storiche di Roma, Via Nazionale, appunto.

Breve storia della Fontana delle Naiadi

La Fontana delle Naiadi – le ninfe delle acque – ha avuto una storia travagliata non tanto per la costruzione, quanto per le polemiche che suscitò nell’opinione pubblica dal momento che i “soggetti” rappresentati la rendono una fontana particolarmente sexy – ai tempi ritenuta oscena e oltraggiosa del pudore. La fontana realizzata nella seconda metà dell’800, in epoca papalina, rappresenta quattro figure femminili in bronzo che assumono posizioni lascive e che da sempre hanno dato adito ad ambiguità e doppi sensi: la Ninfa dei Laghi che abbraccia un cigno, la Ninfa dei Fiumi sdraiata su un mostro degli abissi, la Ninfa delle Acque sotterranee reclina su un drago e la Ninfa degli Oceani che cavalca un cavallo simbolo della potenza del mare. Al centro, uno zampillo centrale che sgorga dal gruppo scultoreo del Glauco, opera postuma, che rappresenta un tritone che brandisce un delfino a indicare la superiorità dell’uomo sulla natura.

La fontana – come la si conosce oggi – è stata realizzata in più fasi ed è una delle fontane più belle e fotografate di Roma.

Il progetto fu commissionato nel 1870 da Papa Pio IX all’architetto e scultore Alessandro Guerrieri che aveva immaginato tre vasche concentriche rialzate una sull’altra su una base ottagonale ai lati dei quali furono posti quattro leoni accucciati, in onore della venuta dell’imperatore di Germania Guglielmo II. La fontana non fu mai gradita dalla cittadinanza e nel 1901 si decise di affidare il progetto allo scultore di origini palermitane Mario Rutelli, il quale realizzò la fontana con le Naiadi così come la conosciamo ad eccezione del gruppo scultoreo centrale. Inizialmente infatti, lo scultore pose una composizione raffigurante tre tritoni, un delfino e un polipo intrecciati e in lotta tra loro. Questo gruppo scultoreo fu presto criticato dall’opinione pubblica e ribattezzato “il fritto misto di Termini”, al punto da indurre lo scultore a rimuovere il modello in malta che fu trasferito nei giardini di Piazza Vittorio Emanuele II a ornamento di una fontana interna. Nel 1914, infine, la fontana fu completata con l’attuale posa della statua di Glauco che abbraccia un delfino da cui zampilla il getto centrale della fontana e che riscontrò maggiori consensi.

Curiosità sulla Fontana delle Naiadi di Piazza della Repubblica

Appena conclusa e inaugurata, la fontana suscitò subito grande scalpore soprattutto tra le fila dell’ala conservatrice: la sensualità procace e la lucentezza dei corpi nudi bagnati delle figure rappresentate fu considerato un oltraggio alla morale e uno spettacolo indecente. Per allontanare la ressa e l’andirivieni di giovani che sostavano davanti alla fontana furono poste delle cancellate, ma alle numerose petizioni per la rimozione della fontana si rispose nel tempo con la rimozione del cancello che ne impediva la visione e la innocua e predominante permanenza della fontana al centro della Piazza.

Chi ha, oggi, il piacere di alloggiare al Floris Hotel potrà soffermarsi ad ammirare l’imponente procacità e la bellezza di questa fontana tutte le volte che vi passerà davanti per rientrare in hotel o tutte le volte che durante il soggiorno ci si vorrà rinfrescare – nel rispetto delle vigenti norme comunali – alle sue acque zampillanti.

Di Giuliano Oliva

Sono uno scrittore a cui non piace molto scrivere. Il mio blog, questo blog, condivide i miei pensieri e le mie esperienze con il mondo.