È un tema che torna di attualità ciclicamente in tema di cronaca nazionale. Parliamo dell’eutanasia, un argomento ancora in sospeso e piuttosto vago dal punto di vista normativo ed etico. Ma quando parliamo di eutanasia, di cosa stiamo parlando esattamente? E quale è la reale situazione nel nostro Paese e nel resto del mondo? Vediamo assieme in cosa consiste l’eutanasia, un concetto che va al di là della concezione standard della morte in Italia, fatta soprattutto di gestione del dolore e organizzazione pratica tramite le pompe funebri, come Cattolica San Lorenzo.
Eutanasia, che cos’è
Con il termine eutanasia si va a sintetizzare un variegato insieme di procedure che mirano alla morte di una persona nel momento in cui la sua qualità della vita sia non dignitosa perché compromessa in modo definitivo e senza soluzione da una malattia, una menomazione o una condizione psichica. Eutanasia significa in senso letterale “buona morte” ma non deve essere confusa con altre procedure che hanno a che fare con la fine della propria vita. Questo vuol dire, quindi, che l’eutanasia è diversa dalla terapia del dolore, così come dal rifiuto dell’accanimento terapeutico, e anche dalla sospensione delle cure e naturalmente dal suicidio assistito. Un concetto molto complesso, quindi, che racchiude in sé una casistica non indifferente. In particolare, con la definizione “eutanasia attiva” si intende nello specifico quell’insieme di procedure che mirano alla morte di un paziente attraverso la somministrazione di farmaci.
L’eutanasia in Italia, cosa dice la legge
La legge in tema di eutanasia non dice nulla in quanto non esiste attualmente una normativa sull’argomento. Questo, tradotto in termini legali, coincide con la possibilità di assimilarla all’omicidio volontario secondo l’art. 575 c.p. Insomma, in Italia l’eutanasia è assimilabile all’omicidio e quindi le pene sono molto severe e prevedono anni di reclusione. Non basta, nel nostro Paese è severamente vietato anche accompagnare alla morte qualcuno che decida di morire dignitosamente. Pensiamo al suicidio assistito, che viene punito secondo ex art. 580 c.p.
L’eutanasia nel mondo
Cosa succede invece nel resto del mondo? Dipende da Paese a Paese. In questo senso la Svizzera è uno dei paesi in cui i diritti civili di ogni persona sono rispettati dall’inizio alla fine della sua esistenza. Qui la legge consente il suicidio assistito anche quando si parla di cittadini stranieri e la dolce morte. Un altro Paese molto permissivo in questo senso è costituito dai Paesi Bassi, dove nel lontano 2000 è stata legalizzata l’eutanasia con una legge di Stato. Un primato mondiale. In Cina la legge consente agli ospedali di praticare l’eutanasia soltanto in casi estremi, in Canada è legale soltanto il suicidio assistito, mentre negli USA la normativa varia a seconda dello Stato.