Il mondo del fissaggio è pieno di elementi indispensabili, spesso non visibili a prodotto finito, ma che certamente sono presenti in molti degli oggetti di cui le persone fanno uso quotidianamente: stiamo parlando di viti e bulloni; oggetti che a prima vista sembrano banali, o comunque non straordinari, ma che tengono insieme i più svariati materiali che senza di essi cadrebbero a pezzi.
Le viti hanno una storia secolare, ma se non si è appassionati di bricolage o non si lavora in settori in cui se ne possa apprezzare l’importanza, la loro funzionalità passa spesso inosservata. In realtà questi oggetti nacquero molti secoli fa, tra il 1500 e il 1600, e il loro primo utilizzo venne sperimentato per tenere insieme i pezzi delle carrozze.
Nel corso dei secoli il settore della viteria e della bulloneria non ha perso il suo valore, semmai lo ha visto aumentare grazie a sistemi tecnologici sempre più avanzati e in grado di garantire sistemi di sicurezza e di assemblaggio all’avanguardia.
Le automobili, per esempio, sono composte da un numero inimmaginabile di viti e bulloni: sportelli, sistema del cambio e ruote altrimenti non potrebbero stare insieme.
A prova dell’evoluzione di un settore che a primo sguardo potrebbe apparire semplice e non avere niente a che fare con lo sviluppo tecnologico, ci sono aziende che operano da decenni e grazie alle quali la vita quotidiana cambia positivamente.
Prendiamo di nuovo come esempio un’automobile: al giorno d’oggi si effettua il tagliando delle autovetture ogni due anni, ma non è sempre stato così; tempo fa bisognava effettuarlo più frequentemente, e questo accadeva perché i sistemi di fissaggio non erano sicuri come lo sono oggi.
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Il sistema produttivo delle viti
Dietro la produzione delle viti c’è un sistema preciso e studiato nei minimi dettagli. Ad un occhio poco esperto, infatti, sembrerebbero tutte uguali, ma non è così. Ne esistono di moltissimi tipi; possono essere di diversa lunghezza e dal differente diametro, in base ai materiali che dovranno tenere insieme.
Il processo di produzione inizia con l’impiego di matasse di filo d’acciaio speciale che vengono trasformate in “viti grezze” non ancora filettate. L’acciaio viene poi temperato a diverse temperature e controllato rigorosamente in ogni fase produttiva, e dopodiché si procede alla filettatura.
A questo punto la vite è pronta, ma non è finita qui: infatti ogni singola vite viene controllata da telecamere e fotocamere da tutti i punti di vista possibili. Si procede poi con i controlli a campione tramite l’ingrandimento delle immagini, e se una vite presenta dei difetti, questa viene eliminata, così come tutte quelle che sono state filettate con essa. Infine vengono effettuate delle “prove di distruzione” per verificarne la resistenza.
Dietro tutto questo c’è un lavoro di progettazione e continua innovazione da parte di tecnici specializzati affinché sia possibile ottenere le certificazioni di qualità del prodotto che altrimenti, proprio per la sua importanza e la sua delicatezza, non potrebbe essere immesso sul mercato.
Viti e bulloni, infatti, tengono insieme di tutto, dal motore di un’auto a un tostapane, e la certezza di ottenere un prodotto finito d’eccellenza è importantissimo al fine di evitare danni agli elaborati finali in cui verranno inseriti.
Ambiti di applicazione e settori produttivi interessati
I settori produttivi a cui si rivolgono le viterie sono moltissimi. A titolo esemplificativo e non esaustivo citiamo la carpenteria, la metalmeccanica, il settore del bricolage e l’edilizia in generale, il settore petrolifero ed energetico.
Molte di queste aziende si servono di viti di dimensioni standard, ma non è raro che vengano richieste viti particolari in base alla destinazione d’uso.
Si pensi solo che strutture possenti come parchi divertimento e ponti sono tenute insieme da bulloni dalla grandezza enorme e senza i quali non potrebbero reggersi.
Viti e bulloni sono oggetti piccoli, ma che contribuiscono alla realizzazione di grandi progetti.